Orphan Black – Recensione 3×06 – Certain Agony of the Battlefield

Si era detto quanto il personaggio di Paul fosse ambiguo, enigmatico, dimostrando però di tenere comunque a Sarah. In questo episodio abbiamo avuto, finalmente, tutte le risposte e conferme che cercavamo sul suo conto, anche se avremmo di sicuro preferito averle in modo diverso.

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Mentre Helena è riuscita a scappare e si ritrova a combattere contro il caldo e il deserto, con Rudy sulle sue tracce, Sarah è ancora rinchiusa alla base Castor, ma non è più nella sua cella ma su un letto, febbricitante e collegata a dei macchinari. È in queste condizioni che la ritrova Paul al suo ritorno, e insieme a noi si chiede, cosa le hanno fatto? Le risposte però sono sotto i nostri occhi, nei sogni che fa Sarah, in cui rivede sua figlia, rivede Beth ma rivede anche se stessa, mentre le viene iniettato il sangue del clone Rudy. Paul non sta cercando solo risposte, ma soprattutto prove, per poter riavere il controllo del progetto Castor, indirizzato esclusivamente alla ricerca della cura per i suoi soldati. Peccato che la dottoressa Cody abbia ben altri piani.

Nel mentre Cosima continua le sue ricerche, non solo sui cloni Castor ma anche su Gracie, malata di una malattia sconosciuta, trasmessale da suo marito Mark. Ma è grazie al ritorno di Dalphine che Cosima riesce a scoprire qualcosa di importante: Gracie ha le stesse proteine dei cloni, ma cosa implica questo? Felix allora accompagna la ragazza alla Dyad, e mentre viene sottoposta agli esami con Cosima e Dalphine, il ragazzo va parlare con Rachel, per avere informazioni sui Castor per trovare Sarah.

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In questo episodio ritroviamo anche l’altra sestra Alison: gli affari vanno bene, tanto che vediamo marito e moglie ballare il twerking sul letto in una nuvola di dollari. Ma Alison vuole di più, vuole passare al livello successivo: saldato il debito con il suo amico Jason, ammette di avere un piano per mantenere la sua attività senza essere scoperti.

In questo episodio vediamo come ogni tassello si incastri alla perfezione, ancora una volta abbiamo rivelazioni shoccanti, che però portano ad altrettante domande. Su tutte una domanda è veramente fondamentale: chi? Chi è a capo del progetto Castor? Per chi lavora la dottoressa Cody? Come ha scoperto suo malgrado Paul, l’obiettivo non è più solo la ricerca di una cura dei cloni, ma creare un arma, che attacca a livello cerebrale gli uomini e rende sterili le donne.

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Mentre Sarah era incosciente, in preda alla febbre, incontra in sogno Beth e rivede scorrere le immagini di lei con Paul, che una volta sveglia la conducono a una domanda che pone al ragazzo: ”Amavi Beth?”. La risposta l’abbiamo solo nel finale, straziante e commovente ma che regala ancora un altro colpo di scena. Paul è stato tradito, nessun rinforzo verrà mandato e con l’arrivo di Rudy l’intera situazione si ribalta. Nel tentativo di fuga con Sarah, il Maggiore viene ferito gravemente, perciò decide di rimanere indietro e mettere in salvo la ragazza, non prima di averle detto di amarla. Paul sa di essere spacciato ma non ha nessuna intenzione di morire senza causare almeno un po’ di danni. Negli ultimi minuti, presente e passato si alternano, con flashback che mostrano Paul insieme a Beth, l’esplosione causata da Paul e la fuga di Sarah, ritrovata poi da Helena.

Dopo questo finale che ci lascia sgomenti e un po’ – molto – tristi, vi ricordo come sempre le nostre pagine affiliate Orphan Black Italy e Orphan Black Italian Clone Club.

Manuela

Classe 1991. Laureata in Scienze della Comunicazione. Appassionata di cinema e serie tv. Genere preferito: commedia. Nel tempo libero si diletta con la pittura.
Top 5: The O.C., Prison Break, Sex and the City, Will&Grace, Daredevil.

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